Scelte di vita, viaggi lontani. La tecnologia aiuta a tenere stretti gli affetti, ad evitare che i legami una volta così stabili si sciolgano. Ma intanto si è lontani e scarsamente partecipi dei frammenti di vita delle altre persone a cui si tiene. Certo tra uno skype e un msn si raccolgono impressioni di chi vive nel paesello, di chi nella sua beata e angosciante ripetitività trova il posto ideale dove trascorrere una vita che ripresenta le stesse rassicuranti faccie ogni giorno, il trantran. Ma dietro il piattume apparente la gente intanto cambia, piccole e grandi rivoluzioni prendono atto per chi un tempo era così vicino ed ora lo è solo una volta al mese, così come le strade percorse centinaia di volte col motorino ora hanno nuove case, loro hanno una nuova ruga, una preoccupazione in più che è passata e ha lasciato il segno senza che noi così lontani ne sapessimo niente. Amici lontani 25000km, 8 ore di fuso, qualche secondo di connessione...
Eppure mi sento lentamente andare alla deriva del loro continente, e più di una volta mi sono trovato a riflettere a quello che proverò nel riabbracciarli, sarà qualcosa tra sollievo e quella strana sensazione di un vestito che non calza più come prima anche se a nostro avviso non si è cambiati di una virgola...

Ieri nella mia solita mezz'ora dedicata ad informarmi sul mondo ed in particolare sull'italia (lettera minuscola ancora d'obbligo) ho letto con enorme stupore la tremenda offesa del ministro padoaschioppa (idem) che ha definito i giovani italiani dei bamboccioni. Ora penso che si stia scadendo nel ridicolo, quando oltre che non dare una prospettiva decente a milioni di giovani in condizioni precarie (sia in termini lavorativi che di nervi) si abbia anche il coraggio di insultarli con un'offerta tappabuchi che sa di elemosina e con offese gratuite. Il ministro dovrebbe informarsi sul perchè i giovani italiani restano a casa, in una situazione ben differente da quelli che erano i veri bamboccioni che non lasciavano il nido più per le attenzioni della mamma e le comodità che da queste derivano che non per altro.
In italia il lavoro manca e dove c'è, spesso medio grandi realtà urbane, è accompagnato da ogni forma possibile di sruttamento del lavoratore, da contratti precari a livelli spropositati degli affitti, che rendono decisamente più favorevole rimanere con i propri genitori contribuendo alle spese ed evitando di rifocillare le sanguisughe dell'affitto. Come si può pensare ancora a forme di aiuto di breve termine (chiaramente un'aiuto del genere è destinato a sparire dalla prossima legislazione) quando mancano riforme strutturali che permettano ai giovano di percepire un reddito stabile e consistente?! Il ministro non ha ancora presente che finchè non ci saranno soldi in forma di stipendi per i lavoratori le spese per i beni non necessari saranno destinate ad interrompersi, i pochi che guadagnavano a guadagnare meno e il paese in quella bella spirale recessiva verso cui gli ultimi governi lo stanno spingendo da anni. Forse bisogna porla in altri termini: togliete i giovani dal precariato, questi guadagneranno e spenderanno di più, le imprese dapprima vedranno diminuire i margini ma poi beneficeranno dell'incremento della spesa nazionale e voi da ultimi potrete rubare la vostra fetta di una torta più grande nella generale soddisfazione delle masse!

Breve resoconto fotografico di ciò che in questi quasi tre mesi ho avuto la possibilità di ammirare in Australia. Il set si riferisce soltanto agli scenari in cui mi sono trovato immerso e non al sottoscritto, purtroppo è davvero parziale come resoconto perchè la mia connessione in campus ha un costo xMb e quindi devo obbligatoriamente limitare l'upload!


http://www.flickr.com/photos/12166563@N02/sets/72157602223300515/

E' buffo pensare al proprio paese quando si è dall'altra parte del mondo. Piccoli e grandi problemi seppur lontani restano tuoi, e nel mondo delle ICT è impossibile impermeabilizzarsi completamente da quello che accade nella terra natia. Ultimamente ho seguito con molto interesse tutto ciò che è stato il V-Day in Italia e sono rimasto un pò perplesso da come un evento che ha portato così tanta gente in piazza possa poi rimanere solo una manifestazione di pubblico amore ed interesse per le sorti della nazione, senza avere ripercussioni reali sull'osceno modo di fare politica in Italia. In Francia scesero per le strade 2 milioni di francesi e tempo 2 mesi una legge vistosamente errata era già diventata storia. Dalla mia finestra virtuale sull'italia la vista è alquanto desolante, un paio di articoli sui quotidiani in rete e poco più, con la fastidiosa sensazione di dover glissare sull'accaduto anzichè mettere mano ad una barca che sta affondando. E la visione generale si fà più nitida quasi per contrasto quando esco fuori per le strade di Melbourne.

Per la prima volta da quando sono in Australia oggi mi sto sentendo davvero lontano da casa. Adesso che sono davanti al pc da solo, qui dove la mezzanotte è passata da qualche minuto, mi manca il casino degli amici intorno a sbevazzare qualcosa offerta da me, mi manca il bip del cellulare di chi in quel momento almeno per un secondo mi sta pensando. E mi trovo a testa in giù dove le parole che in questo momento vorrei sentire da chi mi è sempre vicino, sono dette da persone che conosco appena, e anche se mi rallegra sapere che almeno loro mi pensano, non è la stessa cosa. Mi manca la sabbia sotto i piedi e la birra in mano camminando sulla spiaggia per fumare sotto le stelle, un pò mi manca anche l'aver dormito sbornio sul pavimento e mia mamma che mi sveglia con la faccia del "ma proprio oggi che sei più grande?" quel giorno di un anno esatto fa.

Happy birthday to me!!

Rieccomi a voi dopo un lungo periodo di silenzio. Oggi è una settimana esatta da quando alle 3:30 del mattino ora locale sono arrivato a Melbourne. Nonostante avessi visto le previsioni del tempo e sapessi quale clima mi avrebbe accolto ho ancora difficoltà a credere che in Australia esista una stagione simile all'autunno Londinese, tanto più che alcuni quartieri con le loro casette piccole e perfettamente allineate fatte di mattoni color cotto e tetti marroncini richiamano perfettamente quell'angolo di inghilterra.
A parte il clima la cosa che ho notato più di altre è che....cosa cazzo ci insegnano di inglese in Italia?? Guardate a me sta sulle palle il Berlusca ma su questo ha perfettamente ragione, siamo l'ultimo gradino della scala per quanto riguarda la conoscenza dell'inglese. In una settimana nella Farrer Hall (il dormitorio del campus) ho già imparato 70 nuove parole e ho capito che solo in Italia non si spingono gli studenti a fare esperienze all'estero incentivandoli magari con una bella borsa di studio, ma si cerca di tenerseli belli stretti. Negli altri angoli del globo la gente è abituata a viaggiare, fare, conoscere e tutti (ma intendo TUTTI) parlano un'ottimo inglese.
Per il resto ho imparato che gli australiani sono degli eterni bambinoni, amano lo sport e l'alcool (che costa però uno sproposito), organizzano feste in continuazione e sono davvero molto sociali. La cosa che non mi è piaciuta è forse la loro eccessiva rilassatezza, un generale appiattimento su stereotipi di comportamento consolidati. Comunque la mia esperienza è appena all'inizio perciò avrò tempo di modificare queste impressioni...boh...