Ieri grazie ad una compagna di corsi polacca ho scoperto che i giapponesi non imprecano.
Certo sapevo della loro proverbiale capacità di mantenere la calma e di "abbozzare" le offese ricevute, ma il realizzare che non utilizzino espressioni (quantomeno non frequentemente e violentemente come noi facciamo) ad espressione dei propri stati d'animo a volte disturbati mi ha lasciato alquanto perplesso. E a questi curiosi personaggi del sol levante ho pensato oggi quando dalla Monash University è arrivata un'e-mail dal tono molto "ah...questi pdf non sappiamo se li avete ricevuti, comunque sono da compilare tassativamente per lunedì mattina alle 9" (le 0:00 in italia ndr.). Argomento del pdf l'accomodation nel campus che, nonostante le nostre ripetute mail per avvisare che saremmo arrivati il 6 luglio (si 6 luglio, 2 settimane!! ), necessitava di una proroga da consegnare....ieri! Con nipponica calma e evitando improperi di ogni genere ho cercato di risolvere la cosa, sperando di non dover passare la mia prima serata australiana sotto un ponte.

a molto presto!

Titolo di un festival di musica elettronica al quale mi dicono che sia stato, ma che non ricordo affatto per via di un bottiglion un pò troppo libre...La Città Eterna mi ha regalato altri 3 giorni di euforia, grazie ai miei compagni di viaggio, ad una bottiglia di rum scadente comprato al Todis e alle scale a cristalli liquidi nella vetrina di Louis Vuitton motivo di esilaranti gag e di una leggerezza di spirito che mi mancava da un pò... Le dissonanze più acute mi attraversano il cervello, in una confusione di cose da fare, appuntamenti da non mancare e lavori da consegnare, un crescendo che si risolverà spero il giorno in cui un aereo emiro mi porterà tra i canguri. Intanto cresce la voglia che questo mese con i due esami che mi restano scompaia veloce, la voglia di arrivare a quei tre giorni intensissimi da vivere a casa con famiglia ed amici, ad accumulare ricordi freschi e saluti, abbracci ed arrivederci, contatti di skype e foto da appendere.